#ventidue

Vecchi vizi, poche virtù (ovvero di cose che passa il tempo ma non cambiano mai)

[Segue dal post precedete] 8 anni passati sono molti, con tanta roba sotto i ponti: cambiato un paio di lavori, un paio di donne, casa sempre quella, svariati giri qui e lì, un paio di pezzi di cuore in meno, la necessità di chiudere buchi che mi porto da una vita, una pandemia, un profilo FB in meno. Un po’ quello che capita a tutti, solo che quando siamo noi i protagonisti sembra un’epopea, quando in realtà è semplicemente vita.

Morale: inutile parlare di cose passate. Una soluzione potrebbe essere far partire delle robe assurde su Pandemia (facilissimo), Paese di merda (Facile), una vita in smart working (normale), o del fatto che l’unica musica ascoltabile uscita recentemente è rappresentata dalla brutta copia dei Led Zeppelin: i Greta Van Fleet, (e qui, se ci fosse qualcuno che legge, comincerebbero a partire gli schiaffi). E invece…

…Instagram. Sospeso FB, per millemila e un motivo, ho continuato ad aver aperto Instagram. La mia religione mi vieta di pubblicare qualsiasi immagine, ma lo tengo aperto per vedere cose in maniera compulsiva. Ovviamente vedere cose non comprende le foto o le stories dei miei contatti, che mi interessano il giusto (ovvero qualcosa che rasenta lo zero), bensì video e foto proposti dal magico algoritmo che gira dietro la piattaforma (che, come ogni cosa che si definisce, “magggica” puzza come la merda).

Video, tanti divertenti, tanti inutili, tanti di robe che mi interessano e poi loro. Orde di donne, che vanno dai 16 ai 99 anni. Chi balla, chi mostra video con il culo così ritoccato dai filtri da sfidare le leggi della fisica, chi fa la sensuale mentre canta canzoncine, chi gioca a fare la gnagna* suprema, chi balla al ritmo di salsa, rinnovando il mio odio per i balli latino-americani. Immagino che se fossi stato donna, mi avrebbe proposto orde di maschi alfa (vedi altro post), manzi di ogni pezzatura e tara, da sbranare solo con lo sguardo. Ecco, tutta questa roba, invece che accendere quei due grammi di ormoni che mi restano, mi fa solo tristezza. Per me che, ovviamente sono un “fuoritarget”, come molti, come sempre. O forse solo perché ad una certa, quella roba, la vedo, mi da sui nervi, ma continuo a vederla e a bubbolare come il vecchio stronzo che sono. Ecco, devo decidere se mi sta sul cazzo perché alimenta la mia parte nazista o perché sono perfettamente inserito nel trend dei fuori-trend.

*gnagna = fica

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